Situato ad un'altezza di 510 metri ai piedi del monte trachitico
di Santu Padre, Bortigali fa parte
del Marghine, zona montagnosa della Sardegna centro-occidentale. Bortigali
e' un centro di antica origine. Pare infatti che il primo insediamento
sorgesse a Berre, una citta' punico-romana, che in seguito venne distrutta.
Il territorio
è ricco di itinerari di notevole interesse, alcuni dei quali tracciati
e valorizzati a cura del Comune. Da segnalare il Sentiero Natura che,
attraverso un percorso ricco di importanti emergenze naturalistiche,
permette di visitare i più significativi monumenti archeologici per
giungere infine alla frazione di Mulargia, piccolo borgo rurale fondato
in epoca romana come stazione di posta, a metà circa del percorso lungo
la più importante arteria viaria sarda, la "a Karalibus Turrem" ("da
Cagliari a Porto Torres"). Altro itinerario è il sentiero Bortigali-Santu
Padre, che, passando per zone di superba bellezza paesaggistica, raggiunge
la vetta del monte S. Padre, una delle cime più alte della catena del
Marghine, da cui si può osservare un paesaggio mozzafiato che abbraccia
buona parte della Sardegna sud-occidentale (dai monti del Gennargentu
al mare di Oristano e Bosa) e nelle cui falesie soggiornano stagionalmente
alcune colonie di grifoni.
Chi arriva a Bortigali non può
non visitare il centro storico, perdendosi nelle stradine
col caratteristico selciato, alla scoperta delle vecchie architetture
rurali, ingentilite e ornate da portali e architravi scolpiti in stile
catalano-aragonese.
Degne di nota anche le chiese.
Nel solo centro abitato se ne contano sei:
la parrocchiale di S. Maria deglia Angeli, il Rosario, S. Palmerio, S. Croce, S. Giuseppe e S. Antonio, tutte ben conservate e ricche di beni artistici come i quattro bellissimi quadri del Retablo della chiesa parrocchiale, attribuibili alla scuola del Maestro di Ozieri, grande protagonista dell'arte del XVI secolo nel nord Sardegna, influenzato dalla pittura italiana, da quella nordica e, non ultima per importanza, da quella spagnola. Su di lui non si hanno informazioni certe, ma l'ipotesi più accreditata è quella che vede la sua attività svolgersi alla metà circa del Cinquecento, e le superstiti tavole di Bortigali porsi agli inizi della sua carriera. Esse rappresentano: l'Annunciazione, la Natività, l'Adorazione dei Magi, l'Assunzione.
la parrocchiale di S. Maria deglia Angeli, il Rosario, S. Palmerio, S. Croce, S. Giuseppe e S. Antonio, tutte ben conservate e ricche di beni artistici come i quattro bellissimi quadri del Retablo della chiesa parrocchiale, attribuibili alla scuola del Maestro di Ozieri, grande protagonista dell'arte del XVI secolo nel nord Sardegna, influenzato dalla pittura italiana, da quella nordica e, non ultima per importanza, da quella spagnola. Su di lui non si hanno informazioni certe, ma l'ipotesi più accreditata è quella che vede la sua attività svolgersi alla metà circa del Cinquecento, e le superstiti tavole di Bortigali porsi agli inizi della sua carriera. Esse rappresentano: l'Annunciazione, la Natività, l'Adorazione dei Magi, l'Assunzione.
Nel territorio di Bortigali si
contano ben 41 nuraghi, di cui una decina del tipo
a corridoio e i rimanenti del tipo a torre, semplici e complessi; 10
domus de janas, 2 dolmen e 2 tombe di giganti. Il monumento più rilevante
è il maestoso nuraghe Orolo, (raggiungibile sia a piedi col Sentiero
Natura, sia in macchina dalla provinciale per Mulargia), composto da
una torre centrale a due piani e da un corpo aggiunto bilobato. Sono
attestate da reperti anche le presenze punica, romana e bizantina.
Lo scorrere delle stagioni a Bortigali
e' scandito da un succedersi quasi initerrotto di grandi e piccoli appuntamenti
tradizionali, tutti molto sentiti dalla popolazione e per questo
ancora vivi. Si inizia a gennaio con la festa di S. Antonio Abate, con
l'accensione della tuva, il tronco cavo di un grosso albero, per proseguire
a Pasqua con i riti della Settimana Santa (dalla processione delle palme
a s'iscravamentu (la deposizione del Cristo dalla croce) e s'incontru
(l'incontro della Madonna col Cristo risorto), che assumono grande risalto
per la presenza viva delle Confraternite delle Anime, del Rosario e
di S. Croce); a Ferragosto ("sa festa" per antonomasia) si svolgono
sei giorni di festeggiamenti civili e religiosi per la B.V. Assunta.
Grande risalto ha infine la festa di settembre (dal 7 al 17) in onore
di S. Maria de Sauccu, sagra di cui si hanno notizie scritte risalenti
già al 1200 e che ha mantenuto quasi intatta la sua genuinità. Alle
tradizionali processioni per accompagnare il simulacro della Madonna
fino al santuario campestre a 18 Km dal paese partecipano numerosi pellegrini
a piedi e decine di cavalieri. Nel villaggio di S.Maria, formato da
una cinquantina di muristenes (le case che accolgono i pellegrini) costruiti
attorno al santuario, si svolgono le tradizionali "novene", con momenti
dedicati alla fede e altri al divertimento, con musica e balli in piazza.